Ogni anno in Italia circa 60.000 persone sono vittime di un arresto cardiaco improvviso. Il 15% dei decessi che si registrano sui luoghi di lavoro è dovuto ad arresto cardiaco improvviso. Generalmente nei luoghi di lavoro si trascorrono almeno 1/3 delle ore della nostra giornata.
L’ARRESTO CARDIACO IN AZIENDA
L’arresto cardiaco è una delle principali cause di morte, può colpire chiunque, in qualunque momento e in qualunque posto, e senza particolari patologie cardiache e può essere combattuto solo entro i primi minuti, con il massaggio cardiaco e il defibrillatore.
Dati diffusi dal Ministero della Salute comunicano che circa il 70% delle persone colpite da arresto cardiaco potrebbe essere salvato con l’impiego tempestivo di un defibrillatore (entro 2/3 minuti). Quindi circa 6000 lavoratori ogni anno potrebbero ricevere una seconda chance di vita attraverso la diffusione capillare dei defibrillatori.
NORMATIVA
L’attuale normativa relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro prevede l’obbligo di cardio-protezione solo da parte di alcune tipologie di aziende (L.116/2021), ma PRETENDE che sia garantita la sicurezza e la salute dei lavoratori da parte del datore di lavoro e istituisce l’obbligo di formazione del personale al primo soccorso.
La Legge 120 del 2001, invece, conferma l’importanza della presenza sui luoghi di lavoro di personale addestrato e di dispositivi adatti a tutelare al meglio la salute dei lavoratori. Ecco perché acquistare un DAE e formare i lavoratori al BLSD concorre all’abbassamento del tasso INAIL.
Dotarsi di defibrillatori è un grande atto di responsabilità verso i propri dipendenti e visitatori; raggiungere una persona colta da un arresto cardiaco improvviso all’interno di un’azienda può essere difficoltoso. Il 118, in base alle sue statistiche annuali, ci dice che non sempre riesce ad intervenire entro dieci minuti dall’accaduto. Dato che in queste strutture non si è mai da soli, è fondamentale dunque che tutti imparino ad intervenire rapidamente e a salvare vite umane.
Un’azienda cardio-protetta ha un elevato impatto sociale poiché comunica a tutta la società (non solo
quella lavorativa) la cultura e il valore della prevenzione oltre che dare una immagine migliore ai
propri dipendenti e visitatori
PUNTI DI FORZA DI UN PROGETTO COMPLESSO DI CARDIO-PROTEZIONE
- Studio dei flussi di transito, di accessibilità e delle distanze dal dae
- verifica del MQ, del personale formato e del timing di intervento
- elaborazione del posizionamento dei DAE (defibrillatore semiautomatico esterno) per piano e loro accessibilità
- Formazione BLSD effettivo dei first responder ovvero agli Addetti al Primo Soccorso
- programma di gestione dei consumabili (piastre e batterie)
- connettività H24 con sistemi controllo
- DAE di ultima generazione possibilmente con meno tasti possibili, con convertitore pediatrico e riconoscimento del range d’impedenza (resistenza elettrica del torace ed erogazione scarica appropriata
- grado di protezione IP superiore a 55 (resistenza ad acqua e polvere)
- preferire DAE con precarica e algoritmo da intercettazione artefatto da compressione per ridurre i tempi di scarica e permettere il massaggio con interruzioni minime
- a seconda del numero di DAE e di sedi nel progetto fare una valutazione del noleggio a lungo termine con assistenza inclusa su cambio piastre e batterie, e con verifica status da remoto
- istituzione di un DB con le persone formate e le scadenze se non previste nel portale di gestione DAE
- gestione comunicazioni al 118 territoriale dell’apertura del presidio, il numero di defibrillatori presenti e il loro posizionamento.
Il progetto di cardio-protezione NON deve diventare una questione economica: la formazione può essere sostenuta dai Fondi Interprofessionali e il costo del DAE recuperato grazie al modello INAIL “OT23”
LA NOSTRA RETE E’… DIFFERENTE!
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